sabato 17 maggio 2008

Sto cercando una bimba con lo sguardo triste , le ginocchia sbucciate, con i piedi scalzi e neri e spudoratamente sporca di vita.

Una bambina che sorride a tutti , col cuore puro e le mani imbrattate di colori , che aveva un paio d’ali bellissime, ma nessuno poteva vederle.

Un giorno quelle ali gli furono strappate via e da allora non l’ho più vista.

Mi manca a volte .

Ora , che dietro quell’immagine si cela una forma muta e delirante , ora che la mente si confonde dietro deviate fantasie , ora che non rimane altro che polvere di ricordo.

Lei voleva volare , ma il destino l’ha tradita e così sola e persa non ha trovato nulla a cui aggrapparsi e si schiantò.

Il colpo fu così violento che si sentì echeggiare per anni dopo la caduta , ma nessuno lo ricordava.

Io si , lo ricordai per anni e lo ricordo ancora oggi.

Oggi che sono perduta , che non trovo più disegni da colorare , oggi che scrivo lividi sulla mia pelle per sentire di esistere ancora , che lotto disperatamente contro il mio divenire,oggi che sono più sporca che mai .

Il peccato macchiò quella bambina e di peccato mi macchiai anche io con lei , ma lei è persa quanto me ,distesa su un letto,mentre finge di dormire schiacciata da un corpo, troppo grande per la sua piccola e fragile forma .

Distesa su un letto , io , accarezzo il mio piacere , sola , nel mio mondo distorto che mi culla con infame mano.

Sono tra le braccia della mia follia e delle mie ingenue perversioni , distratta dalla vita che c’è fuori , inconsapevole di tutto il bene e del male che c'è.

Il tempo passa , io non sarò mai ne donna ne una bambina , ma continuo a cercarla , invano la chiamo , ma lei è lì , soccombe e non può sentirmi.

La guardo e mi vedo .

Mi guardo e non mi trovo .

Lei è me e io sono lei , ma non potremo mai più incontrarci , se non nel ricordo di quello schianto brutale.

L’ANTICO GIOCO

un gioco antico richiama il mio stupore....
d'immagine sporca e perversa m'appare....
in un grande letto sudato e bagnato d'orgasmi inquinati...
saltella la bambina....
un gioco vecchio di mille anni e forse anche di più...
perduto nel turpe divenire prigionia...
gabbia di legno costruita da abili mani bramose di peccato...
in quel gioco cadde la piccola ophelia...
col la testolina cinta di margheritine bianche...
si tramutò in un fiore nero come inchiostro....pianse lacrime di rosso sangue....e il tempo le si fermò tra le sue esili gambe...
rendendola muta....
giorni eterni....
tentativi di fuga....
fantasie da bambina...
ma sempre in qul gioco rimase intrappolata...
fuori il mondo era meraviglioso....
la piccola ophelia voleva rincorrere farfalle....
inventare nuove forme per le nuvole che le volteggiavano attorno...
voleva sorridere alle stelle...
ma pregava la luna...contando i lividi ardenti sulla pelle..
"oh luna portami con te...
voglio svanire dietro l'alba...
slegami i polsi da queste catene...
fammi volare...perchè nn ho più pensieri felici...
e peter pan nn mi trova più..."
la dolce dea immobile la ascoltava...ma mai si sognò di portarsela via nel suo firmamento...
la piccola ophelia perse la parola....
perse il sorriso....
in qul lurido letto sporco e perverso....
ora è divenuta un immagine...distorta e confusa...
vomita dolori e ingoia colpe che nn ha....
di quel gioco nn rimane altro che le sue mani....candide....ingenue.... tra le sue gambe oramai cresciute...
che peccaminose ricercano quel piacere remoto....
ma lei ...come luna cambia faccia ad ogni notte....e forma ad ogni stagione che le rapisce il cuore...
così lei attende il suo lento e delirante divenire in volo libero ma in un angolo tra stelle e colorate farfalle.....
by ophelia....

LA CADUTA

Poggia sui mie fragili pensieri...ancora fuochi da spegnere nelle notti in viaggio verso di te..
coprimi le spalle con una piccolissima bugia da ingoiare come la cosa più dolce da assaporare...
chiudi le mie gambe spalancate ....
rubami un sospiro e lascailo morire piano tra le tue..
ho perso il pudore e le apparenze ...e così non curante del nemico...
schifosamente nuda continuo a passeggiare sopra i miei binari morti...
non mi chiedo più dove portino...
i venditori di illusioni mi hanno incastrato ad ogni incantevole stazione..
e mai mi sono sognata di fermare il mio passo sventurato...
mentre qualcuno mi chiede cos'ho nelle mani..guardo i miei piedi stanchi...come fossero due bambini innocenti e maledettamente ciechi..
il circo era già al completo mi hanno detto...
non gli servono animali pronti a volare incoscenti...
così mi devo inventare cieli coperti per massacrarmi in volo..
ma ora è tardi anche per chiudere gli occhi..
ti regalo la mia insensata gioia...non potrei offrirti altro....
non ho...
non so' nulla..
non so dove atterrano gli aerei ne tantomeno il perchè...
so' solo dove sono i miei desideri...
ed ora che sto per lanciarmi...
lasciami cadere...
ma guardami...
e mentre mi vedi....
apri il cuore e sorridimi...
così.... anche se sarai piccolissimo e lontano la caduta non po

LA RIMA GIUSTA

E' malsano...
si lo so...
è malsano tutto quello che faccio senza rancore...
dove sono..
dove siete...
io albergo nella mia solita dimora di cartone acido...
il freddo tanto punge lo stesso...
avevate dei sogni chiusi in cassetti troppo piccoli o troppo grandi..
ma sono arrivati tarli a divorare i vostri legni di ottima qualità...
a me sono rimasti solo pochi spiccioli per parlare ancora...
e la gente non si ferma più ad ascoltare le grida dei pazzi nelle stazioni..
ma qualcuno si ostina ancora a provare...
si vedono volare cappelli per arrivare laddove sembra impossibile..
e mentre affaticati si spera in una buona mira...le traiettorie prescelte si sono già perse dietro ad altri bersagli...
allora il mio sguardo si chiede dove andare a cadere...mentre mi precipitano in testa tutte le stelle di questo stramaledetto cielo di carta...
dove sono e dove siete...
tutto assume il contorno deforme di un viaggio a senso unico...
le mie canzoni non hanno più apostrofi...le cadenze vuote hanno lasciato solo voragini....
ma mentre qualcuno sbocca litri e litri di sangue dietro gli amati vicoli bui...
gli scatti della telefonata inesorabili si consumano in metriche senza senso...
le voci dei pazzi dicono cose sempre troppo stupide...
e io che provavo a farmi capire...mi son persa dietro a troppe buche sulla strada del ritorno...
e per quanto mi sia dannata nel trovare la rima giusta....
non me ne passa in testa nessuna...pronta a baciarsi la parola "vita"..

LA PAROLA SGHEMBA

Assopisco i nervi con piccole dosi di dolce veleno..
veleno blando che di certo non basterà a concer loro l'immobilità agoniata..
Mi rifugio sotto le coperte..mi copro fino ai capelli..e da qui scrivo..
E' buio e queste parole sghembe avran bisogno di una traduzione..
non si sente niente..nessun rumore ..nessuna voce..nessun umore...si gode un'insolita pace...
E' la quiete forse?...
Ad un tratto sento una voce da dietro la porta di legno...
"L'unico modo sarebbe ucciderla..non la sopporto piu'..o lei o io...basterebbe una pistola..un colpo secco e via..questo si meritano quelle come lei!"mia sorella le dice qualcosa con tono d'approvazione mentre sogghigna soddisfatta..
Era mia madre...parlava di me...
l'abbraccio della calda coperta non basta a consolare la rabbia che mi esplode dentro..
rabbia contro di lei..contro la sventura dei giorni..contro lo schifo qui intorno che mi arreca solamente nausea..
e contro di me..misera parola sghemba..in attesa ancor di traduzione...ma con tutto il fottutissimo diritto di restare viva...

Provate a prendere in casa con voi una papera.

Una papera piccola ..di quelle col becco ancora rosa e le piume soffici e gialle , non fate nulla , ignoratela , pestatele pure una zampina se vi intralcia il passo , ma non ci saranno vie d'uscita , quella cosina buffa e tenera vi seguirà in qualsiasi dove , in cucina mentre preparate il caffè , in bagno mentre andate a cagare , in camera quando volete dormire.

Ma lei , non è un cane che vi cerca per l'osso , o un gatto per un giaciglio , lei vi ha solamente fissati negli occhi , lei vi ha solo riconosciuti , per lei siete tutto oramai , la sua traiettoria benevola...l'ostinazione di una papera non ha eguali.

Le papere non volano...insomma se non in goffi tentativi , ma se una papera avesse dieci vite , non ne sprecherebbe nemmeno una , nel tentativo di provare e riprovare quel volo , forse non ci riuscirà ma , ma di certo non cambierà l'obbiettivo.

Ora , se avete davvero portato una papera in casa e vi sta scaghettando quà e là sulla moquet , mi dispiace , sono cazzi vostri , potreste provare con dei calci in culo , ma non credo basteranno , ve la troverete ancora dietro finchè la sua presenza sarà dimenticata , ma mai e dico mai , del tutto , perchè saprete sempre di aver un paperotto buffo che vi sorride

ORA SE AVETE PRESO DAVVERO UNA PAPERA IN CASA..E VI STA SCAGAZZANDO SULLA VOSTRA BELLA MOQUETTE..BHè CHE DIRE..CAZZI VOSTRI..PROVATE COI CALCI IN CULO..FUNZIONANO A VOLTE..

UNA FOGLIA GIALLA



In piccole confezioni monodose dietro l'angolo vendono orgasmi ai camionisti di passaggio..
le bamboline col telecomando sono lì..tra i loro profumi e i loro colori.. ascoltano bella musica di giorno..la sento dalle finestre delle loro piccole gabbie... e la notte suonano con gemiti sempre uguali..
le vecchie di sotto intanto dicono i rosari e son pronte ad appiccare nuovi roghi..se ne stanno sedute con gli occhi vigili..a ricamar su tutte le parole mai pronunciate...a seppelir cadaveri già annunciati..il mormorio logorroico delle loro preghiere mi incendia i timpani..me ne scappo...
lascio a farsi fottere le bamboline e i rosari...l'inverno con tutti i suoi gloriosi defunti...sono solo una foglia gialla che volteggia su se stessa...cosa volete che ne sappia io delle sventure del povero ciabattino..io ho già la mia..ma lo sento il frugar dei loro occhi... tutti si aspettano lo schianto..ma io danzo...nell'attesa si consumeranno lingue acide...so che sperano sangue..ma non avranno di certo il mio..il mio che nelle vene..troppo vorticosamente scorre...e le loro bocche... avide di menzogne... si spalancano sui miei capogiri...son pronte a godersi lo spettacolo del declino..ma non sanno che non mi lascerò cadere...
prendo il primo vento che passa e salto sù... forse perchè sono una foglia gialla o forse perchè sto volando soltanto un pò più sù..o forse perchè.. mentre mi allontano..li lascio tutti..allegramente fottersi..
MI NUTRO ANCORA

Già credevo d’esser crepata di brutti pensieri...
con le vene che se ne uscivan fuori come ad invitarmi al banchetto finale....
e lo specchio che non mi guardava più... mentre lentamente scomparivo sotto tutte quelle fallimentari armi che avrebbero dovuto difendermi...
forse ho battuto il culo troppo forte quella sera...
e la testa se ne va per cazzi suoi e non smette di girare...
da quella sera...
già bersaglio mobile da sempre .... da ora più che mai....
sparatemi addosso...
vomitate la vostra pochezza nel fondo del mio pozzo...
colpite coi rosari...affondate con le brutte parole urlate all’orecchio...
chinate i vostri malevoli sguardi su di me...
non vedete dove sto bruciando....
e nemmeno la luce...
ciechi e distratti....colpite pure...
sparirete dietro la mia voglia di andare...
mentre mi nutro ancora...vomitando ciò che resta dei voi...

LA METAMORFOSI

Siamo ad un passo dal decollo ...si mormora tra queste mura di isteria trasudante....e io nell'oblio spendo gli spiccioli che ho in tasca per scivolarci dentro..ma il biglietto costa caro cazzo..
da qui si vedono tetti..tetti e case...che vien voglia di cercare le stelle per mandarle a cagare o di buttarsi giù...cadere e vedere se poi si muore davvero..o è solo tutta una farsa..
rileggo parole che non ho mai detto...e mi rimprovero ..sputandomi allo specchio per non averlo fatto..
la metamorfosi è lenta...troppo...mi fa venir voglia di incendiare questa piccola storia deficiente...e quando sarà compiuta...che cosa ne resterà delle mie nevrosi...dei miei deliri..delle mie passioni...delle mie piccole infantili gioie..e dei miei rumorosi dolori...
sono ad un passo e non sò se lasciarmi cadere...
non sento il rumore dei treni che mi accompagnano lontano...solo il ronzio di voci inquisitorie...capaci solo a devastarmi l'umore e a rompermi le palle se le avessi...
...sono al buio...
ma la metamorfosi arriverà violenta come un uragano e si porterà via qualcosa di me...
ma che si fotta pure con i miei più cordiali benvenuti.....e mi ridia indietro quello che è davvero mio..